Gli arbëreshe di Calabria in Senato per tutelare il patrimonio linguistico culturale
In che modo in tutti questi anni è stata raccontata la diaspora del 1400 di un antico popolo quello degli Arbëresh? Come i giornali hanno trattato il tema delle minoranze linguistiche storiche? È sufficiente quanto la stampa fa ogni giorno per tutelare questo mondo? Cosa la politica dovrebbe fare di più per l’istruzione e cosa la stampa e il mondo della comunicazione dovrebbero riscoprire? Da questi interrogativi si muove il dibattito attorno alla cultura arbëreshe, che proverà a rispendere a tutto questo, e a molto altro – ha anticipato il giornalista Demetrio Crucitti, presidente della Fondazione Salvatore Crucitti e per lunghi anni anche direttore della Sede RAI della Calabria- il prossimo tre luglio in Senato alla presenza dei massimi rappresentanti di questo mondo così articolato e complesso come quello delle minoranze linguistiche storiche.
“Sarà – dice ancora Demetrio Crucitti– una intera Giornata di Studi con un tema centrale come istruzione e comunicazione per la tutela della minoranza linguistica storica arbëreshe”, e riteniamo sia solo l’inizio di un nostro viaggio all’interno della grande diaspora albanese di sei secoli fa, uno dei temi più affascinanti della letteratura e della storia moderna”.
Il programma e i partecipanti della giornata dedicata alla cultura arbëreshe al Senato della Repubblica
L’evento, che si preannuncia solenne sotto il profilo istituzionale, sarà moderato dal giornalista Pino Nano e si svolgerà nella Sala Zuccari del Senato della Repubblica il tre luglio, dove l’Onorevole Maurizio Gasparri si occuperà dei saluti d’apertura, esprimendo vicinanza e attenzione verso le minoranze linguistiche. Interverrà poi Demetrio Crucitti, in qualità di Presidente della Fondazione Salvatore Crucitti Onlus, che avvierà il dibattito, mentre le relazioni di base sono state affidate al professore e archeologo Pierfranco Bruni e all’avvocato Tommaso Bellusci, autore di diversi scritti sulla cultura arbëreshe.
Seguiranno i contributi di Lorenzo Del Boca, presidente della federazione italiana giornalismo editoria comunicazione e grande cultore del tema; Ernesto Madeo, commissario fondazione regionale istituto di cultura arbëreshe e Sindaco di San Demetrio Corone in provincia di Cosenza; Vincenzo Cucci, presidente dell’associazione vatra arbëreshe di Chieri nella Città Metropolitana di Torino; Fernanda Pugliese, coordinatore sportelli linguistici, arbëreshe e croato, oltre a quello di Su Eccellenza Monisgnor Donato Oliverio, Vescovo dell’Eparchia di Lungro degli ltalo Albanesi dell’Italia Continentale di Rito Bizantino; a cui seguirà Diana Kastrati, in qualità di direttore esecutivo del centro studi del Ministero dell’Europa e degli Affari Esteri della Repubblica di Albania con sede a Tirana e Gianluca Gallo, assessore con deleghe all’agricoltura, risorse agroalimentari e forestazione, aree interne e minoranze Linguistiche della Regione Calabria.
Dietro questa macchina organizzativa si muove l’attività di un Comitato Scientifico, presieduto da Pierfranco Bruni e formato dal Protosincello Papas Pietro Lanza Vicario Generale dell’ Eparchia di Lungro, da Tommaso Bellusci Direttore della Biblioteca lnternazionale Arbëreshe di Frascineto a Cosenza, da Enrico Marchianò, Presidente Club Unesco Cosenza, da Vincenzo Cucci, presidente di Yatra Arbereshe, da Fernanda Pugliese, da Alfonso Benevento, esperto in intelligenza artificiale, da Ornella Radovicka, direttore del centro studi albanologici/arbëresh e dal giornalista Emanuele Armentano.
Sarà questo Comitato a predisporre un dossier sullo stato dell’arte e a formulare delle proposte per l’applicazione della tutela costituzionale della popolazione italo-albanese, una minoranza linguistica storica riconosciuta dalla Legge 482/99, parlante la Lingua Arbëresh. “Un evento nell’evento– precisa Demetrio Crucitti– che diventerà poi in futuro una sorta di vademecum per la politica in difesa delle minoranze linguistiche, e non solo per quelle arbëresch, vogliamo aprire un confronto con genitori, insegnanti, sindaci, istituzioni scolastiche e universitarie di tutte le regioni d’Italia in cui insistono le Comunità Arbëreshe”.
La tracce della sfaccettata cultura arbëreshe in Calabria
Quello arbëreshe è un mondo sfaccettato, complesso e affascinante che contribuisce ad arricchire, con peculiarità sue proprie, che hanno incontrato le tradizioni calabresi, il caleidoscopio culturale e linguistico custodito in Calabria. Di questo mondo vi abbiamo già parlato in diverse occasioni: raccontandovi alcune delle “Storie albanesi di Calabria”, le colorate e intriganti “Porte narranti a San Benedetto Ullano” o i sapori di un cultura gastronomica profonda dal sapore autentico “Sila Greca. A spasso tra le varietà di sapori nelle terre jonico-silane” o ancora, le tracce dell’arte albanese di Calabria di “Giuseppe Marchianò, il pittore arbëreshe eclettico del ‘900”, fino ai tratti tipici degli usi e costumi di questa straordinaria realtà “La bellezza ci salverà: il festival Bukurìa arbëreshe a Cosenza”.
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Tradizioni arbëreshe in Calabria – Foto di copertina di Myrrha