Gli affreschi di Sant’Antonio nella Cattedrale di Cosenza
A pochi giorni dall’arrivo a Cosenza della reliquia pellegrina di Santa Rita, che rimarrà esposta sino all’otto giugno nella chiesa di San Gaetano, un’altra opera d’arte religiosa che verrà restaurata arricchirà la proposta culturale della Città dei Bruzi. L’associazione culturale Mistery Hunters ha ricordato che all’interno della Cattedrale di Cosenza, ora completamente visitabile a seguito dei lavori eseguiti, verrà rimaneggiato il ciclo di affreschi su Sant’Antonio Abate, presente lungo la volta della porta di accesso della sagrestia. Occorrerà analizzare e studiare i materiali per datarli e collocarli correttamente nel tempo.
Sant’Antonio Abate, vita e iconografia
Sant’Antonio Abate, oltre ad essere un maestro di spiritualità, è uno dei santi più cari alla devozione popolare, forse perché a soli vent’anni decise di ritirarsi sulle rive del Mar Rosso in una spelonca per vivere da eremita nell’essenzialità alla ricerca di Dio, e divenne così, un punto di riferimento per i contemporanei e i posteri.
Nato attorno al 250 a Coma, morì anziano nel 356. Nell’iconografia tradizionale è spesso rappresentato circondato da donne bellissime (come nel dipinto di Paul Cezanne), che rappresenterebbero le tentazioni, oppure da animali domestici, in particolare il maiale, di cui è considerato il protettore.
Il suo culto pervade tutta l’Italia in ogni angolo e viene spesso celebrato attraverso l’accensione di grandi falò, per omaggiare la capacità del Santo di strappare dalle fiamme dell’inferno le anime dei peccatori.
La maestosa Cattedrale di Cosenza, patrimonio UNESCO
All’interno della Città dei Bruzi sorge la maestosa Cattedrale di Cosenza, che ha ottenuto il riconoscimento come Patrimonio dell’Umanità UNESCO. La Chiesa, dedicata a Santa Maria Assunta, è un luogo di profonda devozione religiosa e un riferimento culturale di rilievo per la cittadinanza e non solo. La bellezza di questa Cattedrale è stata valorizzata dai numerosi rimaneggiamenti e interventi manutentivi che hanno provveduto ad eliminare delle decorazioni barocche e restaurare l’area absidale.
Come indicato dal sito della Cattedrale, all’interno della Chiesa nella navata destra è conservato un affascinante sarcofago in marmo riconducibile all’età ellenistica sul quale è ripresa la Caccia al cinghiale Melegrao, che secondo la tradizione, conserva le spoglie di Enrico VII, figlio primogenito, sfortunato e ribelle dell’Imperatore Federico II di Svevia e di Costanza d’Aragona. Mentre, nel transetto di sinistra, in una rientranza del tramezzo, è custodito il monumento sepolcrale della Regina Isabella d’Aragona, moglie di Filippo III l’Ardito.
La Cattedrale di Cosenza, con i suoi ottocento anni (1222 – 2022), è uno scrigno di tanti tesori che meravigliano il visitatore; questi capolavori d’arte antica, proprio come il ciclo di affreschi di Sant’Antonio che sarà restaurato, entrano di diritto nel patrimonio artistico e culturale della città.
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