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Gaia, la tartaruga marina soccorsa a Brancaleone da Blue Conservancy

Gaia, la tartaruga marina soccorsa a Brancaleone da Blue Conservancy

Recentemente, il sedici giugno si è celebrata la giornata mondiale delle tartarughe marine, della quali vi avevamo già parlato qui, dando voce all’allarme lanciato da Parchi Marini Calabria e Caretta Calabria Conservation attinente alla meravigliosa Bovalino. Proprio durante questa importante giornata dedicata alla tutela di una delle forme più preziose della biodiversità, in quanto specie bandiera, sempre nel litorale reggino, nella vicina Brancaleone i volontari di Blue Conservancy e quelli di Sea Shepherd Italia hanno soccorso una tartaruga marina che giaceva sulla battigia avvolta dalle lenze e con un amo da pesca conficcato nell’esofago.

Soccorsa dai veterinari, questo piccolo esemplare di caretta caretta è attualmente stabile, ma non ancora fuori pericolo a causa del perdurare in mare del suo cattivo stato di salute; i volontari in segno di speranza l’hanno chiamata Gaia, come il nostro pianeta, augurandosi che la sua storia possa avere un lieto fine.

Gaia è rimasta incagliata nelle lenze da pesca, probabilmente perse in mare, legate ad una lunga cima stesa da una barca in movimento, dalla quale partono numerosi ami piombati con delle esche, sorretti da galleggianti. Una tra le più antiche tecniche di pesca diffusa in tutto il mondo, denominata in gergo (palangaro) o palamito, che mira ad insidiare piccoli tonni o pesce spada, ma che purtroppo può uccidere anche le tartarughe caretta caretta, oltre a danneggiare l’ambiente e l’ecosistema marino nel suo complesso, di cui questo prezioso esemplare è un antico custode.

Blue Conservancy ha reso noto che solo nel Mediterraneo, ogni anno, vengono catturate accidentalmente con la pesca 150.000 tartarughe marine, 100.000 squali e 10.000 cetacei, senza considerare miliardi di altri pesci. Tutto ciò impone in concreto un’azione di maggiore attenzione e responsabilità non più rimandabile, che sicuramente parte da chi vive il mare ogni giorno per sostenersi, esercitando un’arte antica e faticosa, come i pescatori, ai quali è richiesto di evitare il cosiddetto by catch, cioè la cattura accidentale di altri esemplari indesiderati nella propria azione di pesca. Ma questo appello alla responsabilità coinvolge sicuramente anche le istituzioni su davvero tutti i livelli di governo, dato che, dal 2009, il settore della pesca ricade tra le competenze esclusiva d’azione dell’Unione Europea. Anche l’azione informativa gioca il proprio ruolo e può apportare un contributo determinante in questo ambito dato che, molti pescatori impiegano gli ami a “J” al posto degli ami circolari, che possono fortemente ridurre la probabilità di di catturare gli esemplari di caretta caretta, senza alterare l’efficienza d’insidiare le specie bersaglio come pesce spada e tonno. Insomma, come spesso accade, problemi complessi richiedono soluzioni complesse e sistemiche e, per approfondire effettivamente nel merito come modificare lo stato delle cose, occorre condividere delle responsabilità, non addossandole ai soli pescatori, che per primi, a causa dell’inquinamento dei mari, della plastica e della perdita di biodiversità, tutelata anche dalla tartaruga caretta caretta, rischiano prima di altri di subire delle importati perdite.

Sea Shepherd Italia e Blue Conservancy, due storie di amore per il mare

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Logo Sea Shepherd

Un logo che potrebbe incutere timore, rimandando ai pirati e ai pericoli che il mare nasconde, invece l’azione di Sea Shepherd è volta ad agire direttamente a livello internazionale per conservare i mari, le loro ricchezze e meraviglie in termini di habitat e specie che li popolano.

Tra le diverse azioni portate avanti da questa associazione vi è il progetto Jairo, voluto dal dipartimento di Sea Shepherd Italia e creato per difendere, conservare e proteggere le tartarughe marine e in particolare la Caretta caretta. Questa specie è infatti a rischio di estinzione a livello globale, ma è in costante aumento nelle acque dei nostri mari, dove si sposta alla ricerca di nuovi siti per nidificare; per questa ragione i volontari collaborano con diversi centri di recupero in tutta Italia dalla Toscana, al Lazio, all’Emilia Romagna, fino ad arrivare anche in Calabria con “Caretta Calabria Conservation“, che prevede il pattugliamento delle spiagge alle prime luci dell’alba in cerca delle tracce delle nidificazione, il monitoraggio dei nidi individuati e la loro protezione fino alla schiusa.

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Blue Conservancy Onlus – Foto del Profilo Facebook

Blue Conservancy è una Onlus ambientalista e animalista che si occupa di salvaguardia delle tartarughe marine in Calabria dal 2006 ed ha proprio a Brancaleone un suo importante centro di recupero dove le caretta caretta ricevono soccorso, cure e vengono riabilitate, monitorando tutto il territorio regionale e quello dello Stretto di Messina.

Grazie al lavoro svolto negli ultimi anni, la struttura, che si compone anche di un vero e proprio “Ospedale per le tartarughe”, si è rivelata di fondamentale importanza per la salvaguardia di questi animali, curando e restituendo al mare oltre seicento esemplari.

info@meravigliedicalabria.it

Articolo sviluppato partendo dal post Facebook di Sea Shepherd Italia e Blue Conservancy

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