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La statua di Santa Domenica a nuova luce, le tecniche di restauro in vetrina a Ferrara – VIDEO

La statua di Santa Domenica a nuova luce, le tecniche di restauro in vetrina a Ferrara – VIDEO

di Roberto De Santo

Una vetrina d’eccellenza così come l’opera che è stata presentata. La tecnica di restauro sul settecentesco gruppo in argento di Santa Domenica è stata illustrata durante il Salone internazionale di Ferrara. Si tratta dell’evento principe in Italia del settore e che ha permesso così di promuovere la sapienza dimostrata nel riportare all’antico splendore la scultura.

Si tratta della scultura di scuola napoletana e datata 1738 conservata all’interno del Museo Diocesano di Tropea. L’opera è stata appunto recentemente restaurata a cura della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città di Reggio Calabria e Vibo Valentia. Un intervento di salvaguardia che rientra nel Programma triennale dei lavori pubblici 2021-2023.

Sono stati proprio i tecnici della Soprintendenza ad illustrate le fasi del restauro grazie ad un video. In un post definiscono l’opera «uno dei manufatti più interessanti e significativi» conservati a Tropea.
«L’importanza del manufatto dal punto di vista storico, artistico, demoetnoantropologico nonché devozionale – sottolineano dalla Soprintendenza – hanno determinato l’intervento di restauro atto ad arrestare i fenomeni di degrado in corso e a correggere e ripristinare le fattezze del manufatto».

L’opera

La scultura, si presenta quasi come un gruppo, è alta 150 cm, larga 73 cm e profonda 55 cm ed è realizzata in argento fuso, sbalzato e cesellato, e in lega di rame dorata a mercurio.

La tecnica con cui è stata eseguita è la fusione a cera persa per le parti anatomiche in argento e per gli ornati in lega di rame. I panneggi, la miniatura della città di Tropea e le modanature della base sono invece realizzati in lastra d’argento sbalzata e cesellata.

Sul manufatto sono presenti dei punzoni entro cornice rettangolare con le iniziali F.A. che permettono di attribuirlo alla bottega dell’argentiere napoletano Francesco Avellino e di datarlo al 1738 come indicato da altri punzoni coronati, con la scritta NAP e l’indicazione cronologica. La Santa è raffigurata a figura intera, con le fattezze di una giovane donna, in posizione eretta e con lo sguardo rivolto verso l’alto; porta con sé, nella mano sinistra, i simboli del martirio, la croce ed il libro a rappresentare la sua fede e la palma della vittoria sulla morte.

Ai suoi piedi sono inoltre raffigurate delle bestie, una mentre la aggredisce l’altra invece le lecca il piede, a ricordo di un tentativo di martirio durante il quale le fiere affamate avevano tentato di aggredirla ma invece vennero poi ammansite dalla santa. Completa la scena, la presenza in basso di un modellino che ritrae la città fortificata di Tropea entro le sue mura, a ricordo dei natali della santa e della protezione che la stessa. Il gruppo in basso è ancorato ad una base ottagonale con struttura lignea su cui sono inchiodate, ai bordi, delle modanature in lastra di lega di rame dorata ed al centro da una fascia in lastra, decorata a motivi floreali, con un’apertura nella zona frontale per poter osservare la reliquia.

La raffigurazione di Santa Domenica in questo manufatto denota un’elevata perizia e caratterizzazione del personaggio. La giovane, con una lieve torsione del busto, con la mano destra sulla città e lo sguardo verso il Cielo trasmette un certo dinamismo che ci fa immaginare la sua elevazione alle gioie del Cielo dopo aver subito il martirio in terra. La donna indossa abiti sontuosi arricchiti da tessuti florali e ricchi di decorazioni e la sua posa è di grande eleganza ed anche i suoi capelli sono acconciati con raffinatezza.

info@meravigliedicalabria.it

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