La lunga notte delle Chiese calabresi
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È giunta alla sua IX edizione la Lunga notte delle Chiese che anche a Cosenza si terrà venerdì 7 giugno 2024, nella chiesa di San Domenico retta dai Missionari Oblati di Maria Immacolata. L’iniziativa è nata nel 2016 nella diocesi di Belluno-Feltre, e in poco tempo ha raccolto numerosissime adesioni; lo scorso anno (il tema era “Dove sei?”) oltre 130 diocesi italiane, 150 chiese, la Chiesa Valdese Metodista e la Chiesa Protestante hanno aderito; 40 mila persone vi hanno preso parte; e quest’anno, dicono gli organizzatori, saranno molte le chiese e le città a partecipare, da tutta Italia. Nella provincia di Cosenza oltre alla chiesa di San Domenico, nella città capoluogo, hanno già fatto pervenire la loro adesione il Museo del “Codex” di Rossano e la chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Morano Calabro.
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La lunga notte
Cos’è la lunga notte delle Chiese? «E’ una giornata di concerti, esibizioni artistiche, visite museali, iniziative per i bambini, testimonianze, riflessioni, e tanto altro. Un mosaico di esperienze da vivere insieme come comunità; tutto gratuito e a ingresso libero» dicono gli organizzatori. Un grande festival che ha l’obiettivo di dare un segno della presenza della Chiesa nelle comunità, di apertura verso l’esterno; un’occasione d’incontro con persone spesso distanti dalla Chiesa; un confronto tra diverse confessioni; risvegliare l’interesse verso iniziative culturali e sociali delle chiese; presentare la Chiesa come parte importante della vita pubblica e far scoprire ai più giovani la Chiesa come spazio vivo. Il tema nazionale di quest’anno è una parola che suona come un invito: “Trovami“ e gli organizzatori cosentini hanno voluto aggiungere “con i tuoi sensi”;. Diverse sono le iniziative programmate; si parte alle ore 20 con un “apericena missionario” per sostenere le attività missionarie giovanili; alle 21 iniziano le “visite sensoriali”, percorsi (della durata di mezz’ora) alla “scoperta di Dio” nella bellezza che ci circonda, a partire dai nostri sensi: vista, udito, olfatto, gusto.
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La chiesa di San Domenico a Cosenza offre a chi sa “guardare e vedere” con attenzione, spaccati di storia, arte e spiritualità davvero unici: dal medioevo, al barocco, dall’unico vero “rosone” cosentino alla cappella ottagonale, alle opere d’arte (quadri, affreschi, statue), per finire a un luogo aperto e spiegato solo per l’occasione il putridarium. Un’occasione da non perdere. E alle 23,15 una “dolce buonanotte” con un buffet di dolci e tisane, ma non mancano le meditazioni da ascoltare «nel fascino notturno della chiesa barocca con i suoi giochi di luce e di ombre per scoprire i volti di Cristo attraverso una belleza a tutto tondo». Durante il corso della serata sono previste una serie di esecuzioni musicali a cura degli studenti del Conservatorio . Ci dice padre Fabio Bastoni, il superiore della chiesa di San Domenico: «Quest’anno grazie alla collaborazione con il Conservatorio musicale “Stanislao Giacomantonio” di Cosenza, in particolare al direttore Francesco Perri, e con l’interessamento dei proff. Cardi e Butterin, i nostri visitatori saranno accolti dalla musica che gli studenti ci proporranno e poi tornerà a suonare dopo decenni l’organo settecentesco dell’oratorio del Rosario. Un’occasione unica da non perdere».