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I murales di Caruso sul Tg2 per far scoprire “Tutto il bello che c’è” a Petilia

I murales di Caruso sul Tg2 per far scoprire “Tutto il bello che c’è” a Petilia

«Un paese non è come lo vedi, un paese è come lo vivi». È una delle frasi che campeggiano nei murales realizzati a Petilia Policastro da Giuseppe Caruso, un docente di arte che alcuni anni addietro ha compiuto, assieme a sua moglie Manuela Armonio, una scelta in controtendenza: è rientrato nel piccolo paese in provincia di Crotone. Non solo, ne ha fatto un laboratorio di idee.
Un micromondo che è finito per incuriosire migliaia di visitatori che nel corso degli anni hanno visitato questi luoghi.

Una bella storia rilanciata sullo schermo piccolo dalla Rai. Nell’ultima puntata di “Tutto il bello che c’è” – la rubrica del Tg2 dedicata alle notizie positive che si registrano in Italia – il prof di Petilia Policastro con i suoi sogni è stato protagonista. «Ho notato che i murales arrivano a tutti – racconta Caruso al microfono di Ugo Rendace -. C’è chi osserva (quei dipinti, ndr) che “quello non mi piace”, “quell’altro lo farei più colorato”. È un modo di parlare di arte e farla circolare in maniera diversa. Anche più diretta. E questo è molto interessante».

giuseppe caruso - Meraviglie di Calabria - 6
Giuseppe Caruso, il professore-artista che sta colorando con le sue opere Petilia

Così quegli affreschi impressi sulle mura di Vico Leone nel cuore del borgo antico di Petilia Policastro sono divenuti una sorta di mezzo di comunicazione del bello, un modo per trasmetterlo ad una comunità. Ed attrarre nuovi visitatori in questo angolo della Calabria. Un progetto che però non si è arrestato solo a questo. «Con mia moglie – dice ancora Caruso – abbiamo acquisito una casetta per realizzarci diverse cose. Tra cui una “biblioteca aperta”. Un luogo in cui è possibile prendere liberamente un libro o consegnarlo per farlo leggere ad altri. Qui sorgerà anche il mio laboratorio artistico, ed in alto una piccola galleria d’arte in cui i ragazzi che passeranno potranno osservare altre forme artistiche».

Ma il prof-artista a Petilia, con le sue opere, ha messo in piedi un modello interattivo d’arte. «Mi piace osservare le persone – spiega Caruso – “giocare” con i miei lavori. Quando ho realizzato i murales, ho visto alcuni venire qui a farsi una foto accanto. Quando ho dipinto la panchina, ho notato quanti sono venuti a sedersi alla panchina dedicata a “Queen Elisabeth II”».  Ed è proprio per questo che l’attività del professore d’arte – rientrato nel suo paese natale – sta consentendo di riscoprire un nuovo modo di vivere Petilia. Un modello più vero.

info@meravigliedicalabria.it

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