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EVO, tre lettere, infiniti mondi

EVO, tre lettere, infiniti mondi

EVO, tre lettere, infiniti mondi. Perché l’olio extravergine di oliva è un viaggio in un territorio e un tuffo nella cultura di un popolo, dalla testa fino al residuo di sansa. Verrebbe da farci il bagno dentro, un po’ come ai tempi di Poppea nel latte di asina, perché oltre alle caratteristiche organolettiche che lo rendono principe della tavola e alleato della salute, l’olio è pure un alleato di bellezza: proprietà antiossidanti e leviganti dei polifenoli e degli acidi oleici rallentano l’invecchiamento e la comparsa delle prime rughe, gli acidi grassi rendono la pelle più morbida ed elastica, la vitamina A aiuta la rigenerazione cutanea, tanto per fare degli esempi. Prima dei cosmetologi, però, forse tutte da bambine, leggendo il Manuale di Barbie, abbiamo sperimentato intrugli per il viso home made a base di olio, zucchero e altre cose che nonna, invece, metteva in teglia e infilava nel forno. Dall’agroalimentare alla profumeria è un processo buonissimo: finisce che con certi prodotti, come quei saponi al cocco o alla vaniglia, non sai se farti lo shampoo o prenderli a morsi. L’olio è così: può fare la magia in un idratante corpo o su una fetta di pane caldo con un pizzico di sale e origano.

Giù fate l’olio buono

In questi giorni l’attrice premio Oscar Susan Sarandon, in giro per la Calabria in attesa di ricevere la Colonna d’Oro al Magna Graecia Film Festival, prima di riprendere il volo, ha scherzato dicendo: «Vorrei poter portare con me tutto l’olio di oliva ma mi è consentito solo il bagaglio a mano e mi sa che me lo dovete spedire». E mi sa che non scherzava troppo!

Il nostro EVO sa parlare a tutti perché racconta impegno, competenza, tradizione: è tutto quello che si cela dietro bottiglie ed etichette. Guardiamo solo il prodotto (e il prezzo finale) senza pensare, a volte, a quanto cuore e quante mani siano necessari per ottenere il nostro oro verde. Mi piace quando scoprono che sei calabrese e ti dicono: «Che bello, giù fate un olio buonissimo», è un’associazione di idee che mi rende orgogliosa perché ci lega ad una storia che non ha a che fare solo con la tavola: l’olio è una filiera di valori e saperi antichi. Difficile guardarsi intorno e non trovarsi circondati da uliveti: verde a perdita d’occhio da Nord a Sud, ciascuna provincia con la sua qualità e la sua tradizione olearia. Difficile pure non avere un gusto preciso in fatto di olio; è un po’ come scegliere il profumo: ci sono i nasi da eau de toilette e quelli da acqua di colonia. Degustare un olio è un percorso sensoriale che accende tutti i sensi ma, al di là di colori, acidità e pungenza, alla fine succede come col vino: degustibus! Di sindacabile, eventualmente, c’è solo la qualità. Ma “giù da noi”, quanto a controlli e certificazioni, si sfondano porte aperte.

EVO, presidio Slow Food degli olivi secolari

In Calabria 34 cultivar sparse lungo tutto il territorio, dal Pollino all’estrema punta dello stivale, costituiscono un patrimonio olivicolo fiore all’occhiello della biodiversità. Dieci di queste cultivar sono rappresentate dai 29 oli extravergine di oliva riconosciuti come “Presidio Slow Food degli olivi secolari”: si tratta di piante che per l’80% hanno più di 100 anni e sono state coltivate per generazioni dalle famiglie locali esperte nell’uso di metodi naturali per proteggere gli alberi e garantire l’assenza di residui dei trattamenti consentiti nel prodotto finale. Il Presidio Slow Food è un’idea fortemente radicata ad un territorio, alla tradizione e all’eccellenza e i nostri ulivi secolari sono studenti modello: resistono alle malattie e sanno adattarsi a suolo e clima grazie alla loro storia. Di quali cultivar parliamo? Carolea, Ciciarello, Dolce di Rossano, Grossa di Gerace, Ottobratica, Pennulara, Roggianella, Sinopolese, Spezzanese, Verace di Saracena.

I Presidi Slow Food li riconosci dalla chiocciolina rossa e dalle etichette narranti su cui il produttore racconta il territorio e il proprio impegno. È una storia bellissima e si può toccare con mano, vivere e respirare. Come? Hai mai pensato ad una vacanza in stile slow living? Le strade dell’olio portano dritte al nocciolo, è il caso di dirlo! Sono un po’ come la mappa del tesoro dei bambini: sotto la X si nasconde l’oro. È verde e, se lo trovi, la tua esperienza in Calabria filerà liscia come l’olio.

di Rachele Grandinetti

info@meravigliedicalabria.it

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