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Bandiere Verdi in Calabria: viaggio tra spiagge attrezzate e vini autoctoni

Bandiere Verdi in Calabria: viaggio tra spiagge attrezzate e vini autoctoni

L’estate è appena iniziata e ha aperto le danze con la luna delle fragole. Se hai messo il naso fuori dalla finestra ieri notte ti sarai accorto che, nel cielo, sorella Luna ci guardava in tutto il suo splendore, letteralmente. Si chiama “luna delle fragole” o “luna di miele” e si verifica a breve distanza dal solstizio d’estate quando si trova nell’arco più basso del cielo durante la notte e appare molto più bassa all’orizzonte e questo genera effetti sia sul colore che sulla luminosità.

Insomma, la nuova stagione non poteva iniziare in modo più romantico. Alzi la mano chi, guardando cielo e calendario, non ha sospirato anche le meritate vacanze. Diciamolo: è ufficialmente iniziato il countdowon verso le ferie, quel periodo dell’anno in cui si discute se fare stessa spiaggia, stesso mare o tuffarsi verso mete esotiche. Il turista, in fondo, si divide sempre in due tipologie: l’abitudinario che non rinuncerebbe alla sdraio a righe in prima fila nemmeno se lo riempissero di dobloni d’oro e l’espoloratore che trae linfa vitale dalla scoperta di posti nuovi e nuove storie. Nella categoria A rientrano sicuramente gli emigrati di ritorno e in questa dimensione la Calabria ha davvero tanto da raccontare tra studenti fuori sede e cervelli in fuga verso il nord (e oltre) dove spendono competenze e ricchezza intellettuale altrove perché qui, ahinoi, nessuno ha dato loro una possibilità. Per loro non c’è storia: d’estate (così come a Natale, in fondo) si torna a casa, e non c’è bollino nero da esodo sull’autostrada che tenga.

Nell’era digitale e dell’intelligenza artificiale sono infinite le possibilità e i criteri secondo cui scegliere la meta delle vacanze. Una di queste è indiscutibilmente di colore verde. Perché sempre più famiglie si affidano al vento che soffia su certe bandiere che garantiscono servizi e comfort per chi viaggia con baby passeggeri. In Calabria sono 20 le spiagge Bandiera Verde, assegnate alle location in riva al mare che risultano idonee per i bambini in base a diversi parametri, tra cui la qualità delle acque, la sicurezza, la presenza di servizi e strutture dedicate ai più piccoli. Le spiagge Bandiera Verde, infatti, garantiscono una serie di plus pensato proprio per il benessere e il divertimento dei bambini: acque cristalline e sicure con fondali bassi e balneabilità controllata rendono il mare ideale per i giochi e i tuffi; ampi spazi attrezzati, ombrelloni, lettini e aree gioco dedicate permettono alle famiglie di godersi il relax in tutta tranquillità; animazione e attività per bambini come laboratori creativi, giochi di gruppo e spettacoli assicurano divertimento e svago; servizi per mamme e bambini come fasciatoio, assistenza sanitaria e aree preposte per l’allattamento garantiscono massimo comfort e sicurezza; personale qualificato e attento fatto di bagnini e assistenti che vegliano costantemente sulla sicurezza dei bambini in acqua e sulla spiaggia.

Insomma, il paradiso per mamma e papà che, con un occhio sempre vigile sui pargoli, possono comunque godere del meritato relax sapendo di contare su una mano in più. E quando si parla di Calabria e vacanze come non pensare alla buona tavola e al buon vino? Piaceri irrinunciabili, specie quando si sceglie di lasciarsi alle spalle rinunce e restrizioni di un intero, lunghissimo, anno lavorativo. Ebbene, le spiagge Bandiera Verde sono anche tape enogastronomiche imperdibili. Di quali posti parliamo in particolare? Per la provincia di Catanzaro Santa Caterina dello Ionio, Squillace, Montepaone Lido, Soverato (Bandiera Verde e Bandiera Blu); per la provincia di Cosenza: Cariati, Praia a Mare, Mirto Crosia-Pietrapaola; per la provincia di Crotone Cirò Marina-Punta Alice, Isola di Capo Rizzuto, Melissa-Torre Melissa; per la provincia di Vibo Valentia Capo Vaticano e Nicotera; per la provincia di Reggio Calabria Bianco, Bovalino, Bova, Locri, Siderno, Roccella Ionica, Caulonia Marina. Immersi nel verde (e nel blu) c’è l’imbarazzo della scelta. E non solo fronte mare. Anche intorno, le opportunità di scoprire il territorio e lasciarsi coccolare sono infinite.

Con i bambini in buone mani e il sole che sta per tramontare, cosa c’è di meglio di un calice di vino per fare della vacanza una vacanza top? D’altronde, poche cose come cibo e vino sanno raccontare l’anima di un luogo, le sue radici, la sua evoluzione. E se quando sei a Roma, fai come i romani, quando sei in Calabria, bevi vino calabrese. Parola d’ordine: autoctono. Perché paese che vai, vitigno che trovi. Ecco, allora, i vini irrinunciabili nelle province dove soffia la Bandiera Verde.


Magliocco dell’Alta Calabria
È il principe delle Terre di Cosenza, quindi siamo nel Nord del Sud. Il Magliocco è stato per tantissimi anni il fratello minore di altri vitigni più conosciuti, una comparsa all’ombra del più celebre Gaglioppo, talmente in ombra che spesso le uve si sono confuse, anche per via dell’assonanza. Poi, i vignaioli dell’Alta Calabria ci hanno creduto, hanno investito nella valorizzazione di questo spicchio di territorio dando, così, al Magliocco una parte da protagonista. Niente più tagli, niente più secondi piani: oggi il vitigno racconta da solo vini di corpo, strutturati, che non temono l’invecchiamento, nemmeno quando vengono dall’acciaio.


Mantonico, bianco oltre il tempo
Per via della sua posizione di mezzo, Catanzaro prende tutto il buono che c’è intorno: il Magliocco Dolce dal nord, quello Canino del sud, il Gaglioppo da Ciró e il Greco Bianco che viene un po’ da ogni dove. E poi il Mantonico che qui trova una magnifica espressione. Anche lui vittima di misunderstanding per via del suo simile, ma solo a parole, Montonico, vitigno a bacca bianca dell’Italia centrale (un po’ la stessa sorte toccata al nostro Pecorello con il Pecorino, insomma). Il Mantonico dà vini di grande personalità che sfatano il mito per cui i bianchi debbano essere “leggeri”, beverini e da consumare prima di subito. Nemmeno il Mantonico, dunque, teme il tempo.


Sua maestà il Gaglioppo
È il re di Ciró, dà vini rossi che sono diventati stendardo della Calabria enologica e rosati che quasi quasi non fanno rimpiangere la Provenza. Nobile e selvaggio, scarico di colore e dal tannino elegante, tagliente e avvolgente. Per chi non lo conoscesse, potremmo dire che sta a metà strada tra un giovane Nebbiolo e un Pinot Nero, tanto per farci un’idea. Quando si vuole scoprire la Calabria enologica, insomma, un calice di Gaglioppo è tappa obbligata. Obbligata e bellissima.


Zibibbo, oro sulla Costa Viola
Una delle scoperte poi sorprendenti lungo la Costa degli Dei. E no, non siamo in Sicilia: siamo proprio in Calabria e anche qui il vitigno dai profumi inconfondibili è un autoctono e finisce sulla tavola per essere bevuto a tutto pasto (non solo dolce, dunque). Lo Zibibbo di Pizzo è Presidio Slow Food e dà vini goderecci, per il naso e per il palato, così carichi da risplendere come fosse oro al sole. E poi, le vigne vista mare mosse dalla brezza sono un vero spettacolo da ammirare mentre si degusta un calice di un vino di cui difficilmente, da questo momento in poi, riuscirai a fare a meno.


Nocera, più a sud non si può
Forse il meno famoso tra questi Fantastici 5, ma certamente uno dei più testardi. Il Nocera è così, specchio del carattere dei calabresi: coriaceo, robusto, caparbio. Si coltiva lungo la Costa dei Gelsomini, siamo perciò nei punti più a sud della Calabria e di tutto lo stivale, lì dove le vigne respirano salsedine e il venticello soffia su bergamotteti e gelsominaie trascinando note agrumate e pungenti. Fare una passeggiata e fiutare l’aria è già un’esperienza immersiva. Concludere con un calice, il giusto premio per il palato che ha respirato e sospirato meraviglia.

Rachele Grandinetti

(Foto copertina: Città di Praia a Mare @cittadipraiaamare)

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