Dai documenti ai monumenti: come l’Archivio di Stato di Cosenza si racconta alla BMTA
L’Archivio di Stato di Cosenza è alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, in corso in questi giorni a Paestum. È da questi luoghi dedicati al paesaggio archeologico mondiale che l’ente calabrese interviene e scrive pagine di storia davvero inedite: il percorso storico questa volta è a ritroso, “dai documenti ai monumenti” e definisce il tema relativo a “Gli antichi insediamenti ebraici in provincia di Cosenza: il caso di Castrovillari”. Stando all’attività di studio e ricerca, l’antica sinagoga di Castrovillari sarebbe stata scoperta grazie ai documenti dell’Archivio di Stato di Cosenza, così come svelato e documentato nel corso dell’appuntamento di Paestum e che vede protagonista l’ente archivio. La diretta streaming dell’incontro campano ha infatti permesso di condividere le preziose immagini e l’originalità di quei documenti che avrebbero consentito di risalire all’esistenza della sinagoga di Castrovillari e indicati esattamente nel fondo del Clero di San Giuliano e in quello dei Notai della sezione di Castrovillari.
In Calabria gli Ebrei vivevano e lavoravano nei cosiddetti quartieri Giudecca, pagando quei tributi che gli garantivano la libertà di culto. L’antica Via Giudecca (o Giudeca) di Castrovillari testimonia la presenza di una cospicua comunità ebraica fin dal 1216, che rimase residente almeno fino all’epoca sveva. A Castrovillari le comunità ebraiche erano costituite da artigiani e mercanti, avevano botteghe e depositi, la loro scuola e la sinagoga, che venne poi aggregata nella Chiesa di San Giuliano.
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