Cosenza vecchia, storytelling per una nuova città – Foto e video

C’è un senso bello e profondo nella ricerca del proprio passato. È vero anche che i giovani, il futuro, lo vedono altrove – magari attraverso lo smartphone a portata di mano – ma esiste pure una possibilità che lo sguardo si sposti lontano da quel piccolo schermo, su un’immagine che hanno davanti da sempre e alla quale mai avevano fatto esattamente caso. Se consideriamo il rapporto che i ragazzi cosentini hanno con il nucleo storico della città che sta al di là del ponte Mario Martire, si percepisce una distanza profonda, e anche un po’ triste. Ci sono luoghi che certamente conoscono meglio: qualche localino, la Villa Vecchia, il Teatro Rendano che affaccia sulla piazza XIV Marzo dove siede il filosofo Bernardino Telesio, il liceo classico che porta il suo nome, così come il corso principale. Il centro storico si dipana proprio da quest’ultimo, che lo taglia sinuosamente col suo selciato antico, e che solo a voltare lo sguardo si apre su vicoli e quartieri di straordinaria bellezza. Sebbene, purtroppo, qualcuno sopraffatto dalla decadenza e dall’incuria. Sono nove i rioni alti della Cosenza antica, i bei quartieri residenziali di quella che fu la borghesia mercantile e di alcune famiglie nobili: Cosenza-Casali, il Triglio,le Paparelle, la Motta, Il Duomo, la Giostra Vecchia, la Giostra Nuova, le Vergini e Portapiana.
Ora, perché i ragazzi si appassionino con una consapevolezza diversa alla città in cui vivono, in particolare a quella parte con la storia più antica, si prova a fare un esperimento che potrebbe rivelare cose inaspettate: un laboratorio di scrittura creativa e storytelling che si chiama “Nuove città”, da una idea dell’Associazione “La Giostra”, nel cuore antico di Cosenza, che prova a sviluppare un bel progetto di cui fanno parte 24 studenti del Liceo scientifico Scorza.


Proprio da quella distanza percepita, dall’ignorare luoghi che rappresentano invece la memoria comune, si prova partire e a ragionare in modo diverso, sollecitando i giovani alla scoperta dei centri storici di cui, oggi, si parla solo in termini di spopolamento e di emarginazione.
Ogni cosa, come sempre, parte da una domanda sul futuro della città vecchia, e dei borghi in generale. La risposta più semplice che ne deriva è una sola: è necessario sperimentare in un modo diverso quei luoghi per potersene innamorare. È così che se ne proverà a fare un racconto emotivamente “diverso”, con gli studenti che saranno interessati nella creazione di itinerari narrativi, storytelling appunto, collegati al centro storico di Cosenza.
Una prima fase, quella esplorativa dei quartieri più antichi, è già stata avviata con l’ausilio di Carmela Bilotto, guida turistica. La seconda parte del progetto sarà quella della narrazione creativa e dell’elaborazione dei testi, in un laboratorio curato dallo scrittore calabrese Michele D’Ignazio, autore di libri (tra i più conosciuti “Storia di una matita” e “Il mio segno particolare”) che sa usare molto bene le parole e sa soprattutto rivolgerle ai più giovani. Solo a fine ottobre, al termine del percorso, si scoprirà quanto di buono i ragazzi avranno creato, e se diventerà una bella storia di scoperta, di “nuove città” e di buone promesse.

L’Associazione La Giostra è attiva da molti anni nel centro storico. Attraverso una serie importante di iniziative culturali, contribuisce a mantenere costante l’attenzione su Cosenza vecchia.
Il progetto è finanziato dalla Regione Calabria (avviso pubblico per la concessione di contributi a sostegno delle politiche giovanili – DDG 13226/2023).
Di Daniela Malatacca (info@meraviglie.it)
Foto e video dalla pagina Facebook di La Giostra Aps