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Come abbinare i vini calabresi ai dolci del riciclo con le uova di Pasqua

Come abbinare i vini calabresi ai dolci del riciclo con le uova di Pasqua

Può una torta al cioccolato aiutare l’ambiente? Può eccome! Forse davanti ai dolci il problema “ecosistema” non è la prima cosa che viene in mente, soprattutto quando è fatto in casa, la cucina si riempie di cacao e vaniglia e l’acquolina sale mentre i pensieri si diradano. È il potere dello zucchero e del comfort food  in generale: un morso e le nuvole svaniscono, almeno per il tempo di una fetta.

Eppure tutti dovremmo avere un post-it sul frigo che ci faccia da promemoria sul tema “spreco alimentare” perché contribuisce al cambiamento climatico, inquina acqua e suolo, dissipa risorse preziose come acqua e terra. Vuol dire che quello che mangiamo, il modo in cui lo cuciniamo e tutto quello che buttiamo perché considerato avanzo grava su ciò che ci circonda e lo rende sempre meno green.
Secondo il “Rapporto Waste Watcher 2023” presentato a gennaio 2024 in Italia si sprecano: 4,2 milioni di tonnellate di cibo; 9,3 miliardi di euro; 648 euro a famiglia; 75 grammi di cibo al giorno a persona. Il 47% dello spreco alimentare si consuma proprio nelle case e i motivi vanno dalla mancanza di pianificazione degli acquisti agli errori di conservazione, dagli scarti “estetici” alla scarsa educazione alimentare.

Riciclo ergo sum

Come rimediare? Pianificando gli acquisti, conservando correttamente il cibo, sensibilizzando le persone sull’importanza dello spreco alimentare e, dulcis in fundo (è il caso di dirlo), riutilizzando gli avanzi. La cucina del riciclo è sempre una buona idea e, anzi, spesso regala ricette inaspettate. Certi piatti della nostra tradizione, d’altronde, nascono proprio così. Come le polpette impastate con il pane ormai raffermo, la frittata di verdure che butta in padella un contorno che non va più giù, il lesso rifatto alla fiorentina a base di carne avanzata e ripassata con pomodoro e cipolla. Sono i piatti “del lunedì” quando apri il frigo e le ciotoline coperte dalla pellicola ti guardano chiedendo di non restare più al fresco.

Sappiamo bene quanto siano generose le tavole “giù da noi” durante le feste: soprattutto Pasqua, poi, lascia dietro di sé una scia di colombe, pastiere, cucùli, cuzzupe e cioccolato. Tanto cioccolato. Chi finirà nel girone dei golosi non avrà certo di questi problemi: avrà fatto dell’uovo un sol boccone. Fine della questione. A chi, invece, raziona le dosi ed ha ancora in giro un po’ di uova fatte a pezzi e non vuol rischiare di farle scolorire in una bustina da surgelati basterà un po’ di fantasia e qualche ricetta del riciclo per consumare tutto, lasciare che la Pasqua sia solo un dolcissimo ricordo e, eventualmente, cominciare a dedicarsi alla prova costume.

Passito e vino rosso agé

Caprese, budino al cioccolato, torta magica alla ricotta con pezzi di cioccolato, mousse al cioccolato: tu non hai fame adesso? Che poi, forse, parafrasando, non è proprio fame, è più voglia di qualcosa di buono! Dai boomers ai millennials, a tutti in questo momento sarà comparso davanti agli occhi Ambrogio che schiaccia un pulsante per offrire un vassoio di cioccolatini dorati. Ambrogio non ce lo abbiamo, però con qualche accortezza possiamo offrire anche noi un servizio impeccabile. Ad esempio abbinando in modo armonico il dolce del riciclo con il vino giusto.

La regola d’oro è: il dolce va con il dolce. A volte, però, possiamo osare accostamenti inusuali a basso residuo zuccherino e dal tenore alcolico non elevato. Nel mondo chocolate, poi, ci sono alcune sfumature di gusto da considerare, come la percentuale di cacao, la consistenza o la presenza di altri ingredienti nella preparazione. E allora cosa bere insieme ai dessert svuotafrigo? Qualunque sia la tipologia, la risposta è comunque: calabrese.

Il budino e la mousse, dalla consistenza morbida e cremosa, richiedono dolcezza e un pizzico di intensità, come un vino passito da uve Magliocco, scuro e dal bouquet che viaggia dalle note più dolci del miele e dei fichi secchi a quelle più tostate del caffè. I dessert a base di ricotta, nonostante la presenza dei pezzi di cioccolato, necessitano di qualcosa di più delicato. Il passito è sempre un matrimonio felice ma meglio sui toni oro e da bacche bianche. Il Greco di Bianco o il passito da Mantonico, in tal caso, sono la vera ciliegina sulla torta (di ricotta). Con la caprese, invece, vero tripudio di cioccolato e frutta secca, osiamo e, al posto del tradizionale vino dolce, abbiniamo un rosso secco, agé e barricato. Insomma, se hai in cantina una bottiglia di Gaglioppo o Magliocco che hanno fatto passaggio in legno con qualche anno sulle spalle, stappa, versa, lascia ossigenare almeno un’ora e poi mi dirai. Se per il dolce c’è sempre spazio, da oggi fai posto per due perché il cioccolato senza un vino ti sembrerà un sogno lasciato a metà. (Rachele Grandinetti)

info@meravigliedicalabria.it

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