Calabria. Relitti in fondo al mare
Ci sono decine e decine di navi adagiate sul fondo dei mari calabresi, una rotta bellica e obbligata per i convogli diretti in Africa e nei balcani e, i relitti di navi militari, commerciali o d’appoggio, di varie nazionalità – coinvolte nella Seconda Guerra Mondiale – sono ancora lì dove sono affondati, nascoste da spugne e coralli, per raccontare un passato difficile da dimenticare.
«Al punto che una concentrazione così elevata di relitti bellici pare si trovi solo nelle acque che videro la battaglia di Pearl Harbour».
Un museo di archeologia subacquea che giace nel profondo degli abissi, che si arricchisce di nuove scoperte compiute quasi esclusivamente da sub appassionati e inserite nella mappa dei beni di età moderna e contemporanea, come il relitto del Pasubio tra i più affascinanti, affondato da un sommergibile britannico nel 1943 al largo di Roccella Jonica, nel reggino. La nave da carico (secondo alcuni si tratterebbe invece dell’austriaca ” Ostrica ” che percorreva la stessa rotta e abbattuto nelle stesse acque) è adagiata sul fondo sabbioso a 44 m di profondità, ma le sovrastrutture si incontrano già ad una profondità di 34 metri . «Il relitto, oltre ad essere circondato da fitte nuvole di anthias, è totalmente ricoperto di organismi bentonici e sessili: spugne, tunicati, alghe, tra cui si aggirano nudi branchi, crostacei ed echinodermi».
E poco distante sempre nelle acque di Roccella Ionica: Fort Missanabie, il relitto del cargo armato inglese, silurato nel maggio del 1944. Il mercantile inglese lungo 137 metri, giace a circa 80 metri di profondità, spezzato in due tronconi. La metà di poppa è in assetto di navigazione mentre la metà di prua è capovolta. Tutto il relitto è circondato da fittissimi banchi di Anthias e di pesce azzurro.
L’Ammiraglio Millo, il sommergibile della Regia Marina, invece riposa nelle acque di Punta Stilo – dal 14 marzo del 1942 – giorno in cui venne silurato e affondato dal sommergibile britannico “Ultimatum” mentre faceva rientro, navigando in superficie, dalla Libia dopo aver scortato un convoglio italiano carico di rifornimenti. Portò con sé il capitano, due ufficiali e 52 tra soffoufficiali e marinai italiani.
redazione@meravigliedicalabria.it