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Calabria e Magna Graecia, Demma sulla Rai: «Sibari prototipo della città ideale» – VIDEO

Calabria e Magna Graecia, Demma sulla Rai: «Sibari prototipo della città ideale» – VIDEO

di Roberto De Santo

«Possiamo dire sicuramente che i più antichi esempi di città programmata, secondo quelli che poi diventeranno i criteri moderni, cioè la compartimentazione degli spazi, la programmazione urbanistica, nasce in Italia meridionale, in Magna Grecia, in Sicilia, con le colonie greche, e in Calabria c’è l’antica colonia panellenica di Turi, che esce sul sito della mitica Sibari, famosissima colonia magno greca, che fu un vero e proprio esperimento di città ideale». Così Filippo Demma, direttore generale dei musei della Calabria e del parco archeologico di Sibari e di Crotone ha aperto il suo intervento come ospite dell’ultima puntata di “Italia Europa”, la rubrica del Tg2. Il direttore si è soffermato sulle profonde radici della cultura occidentale che si fondono proprio in terra di Calabria.

lemma al tg2 - Meraviglie di Calabria - 2


«Alla metà del V secolo a.C. – ha specificato Lemma raccontando della storia di Sibari – da Atene e da tutta la Grecia arrivarono i coloni con un urbanista, che era il Podomo d’Amileto, il più famoso architetto urbanista dell’antichità, che diedero vita proprio a un progetto di città in qualche modo ideale».
Rientrati in studio dopo una “visita” a Villa Adriana, Lemma rispondendo alla domanda della conduttrice Marzia Roncacci sulla qualità della vita ai tempi dell’antica Sibari ed in particolare sul tratto dei piaceri che si vivano in questa città sottolinea: «Sì, per lungo tempo l’aggettivo sibarita è stato sinonimo di gaudente e anche di persona un po’ strana, un po’ estrosa. A Sibari il culto della bella vita, della trofè (τροφή), si dice in greco, era un must, diremmo oggi».


«I sibariti – ha raccontato Demma – erano noti per il loro amore per i piaceri, per il loro amore per il vino, che tra i primi hanno introdotto in Italia ed hanno contribuito a diffondere e a commercializzare in tutto il Mediterraneo. Pensi che le vigne che erano ovviamente in collina erano raccordate alla città e al suo porto, dove poi il vino veniva da un enodotto cioè da un acquedotto che trasportava vino con tubi di ceramica, tubature di argilla che trasportavano il vino direttamente al luogo in cui veniva stoccato e poi esportato oppure distribuito ai clienti».
E sulle donne sibarite, Demma ha ricordato una storia. «C’è questa leggenda, riportano le nostre fonti, che narra come le donne sibarite avevano imposto ai propri uomini la pubblicazione del calendario delle feste religiose, delle feste pubbliche, con almeno un anno di anticipo per avere il tempo di acconciare l’abito».
Demma ha poi citato l’importanza per l’intera Magna Graecia che ebbe l’antica polis calabrese. «Sibari fondò Metaponto, contribuì alla fondazione di Chiesa e poi fondò Poseidonia, oltre probabilmente a altre due colonie che erano Laos e Scythos, che corrispondono più o meno alla zona di Marcellina-Scalea». «Poseidonia – ha ricordato Lemma – è quella che oggi chiamiamo Paestum, che è un’altra importante città della Magna Grecia, colonia di Sibari».

lemma tg2 3 - Meraviglie di Calabria - 4


Alla domanda su cosa si deve alla cultura greca, il direttore risponde: «Adriano dice nel romanzo che è impossibile che noi consideriamo, scriviamo o diciamo qualcosa che non sia stato già pensato, detto o scritto da un greco prima di noi. In realtà è così, la cultura greca è il fondamento della cultura occidentale».
«Dal punto di vista urbanistico – ha sottolineato poi Demma – l’elaborazione dei concetti di spazio urbano lo dobbiamo naturalmente ai greci ed in particolare ai Greci d’Occidente. Alla fine dell’ottavo secolo i greci che cominciano a spostarsi dalla Grecia propria per fondare le colonie in Sicilia e in Magna Grecia hanno uno spazio sterminato, vuoto o che loro liberano dagli indigeni che possono strutturare in maniera diciamo indipendente perché non ci sono resistenze o se ci sono vengono rase al suolo. Le prime città organizzate e pianificate nascono in Sicilia: Megareblea, Naxos. In Magna Grecia, Cuma, la stessa Sibari, poi Metaponto. Nascono secondo criteri ordinatori pensati prima. Cosa – ha aggiunto – che non era successo fino ad allora in Occidente».

lemma chiacchiera - Meraviglie di Calabria - 6

Poi un passaggio sul patrimonio enogastronomico che risale a quei tempi. «Anche dal punto di vista economico e produttivo – ha ricordato Demma – le nostre conoscenze vengono da lì. Nella Sibaritide ci sono le prime attestazioni storiche di addomesticamento dell’ulivo. A Broglio di Trebisacce stati analizzati i residui di noccioli d’oliva che ci dicono che già alla metà del secondo millennio, nell’età del bronzo, l’ulivo era stato addomesticato e veniva utilizzato come pianta domestica». «L’Enotria – ha infine ricordato il direttore a proposito dell’antico nome della Calabria – cioè il territorio che poi i greci occuperanno fondando le proprie colonie, deriva il proprio nome da oinos (Οίνός) che vuol dire vino». E quindi assolutamente una radice culturale profonda quella che lega la Calabria al mondo greco antico.

info@meravigliedicalabria.it

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