“La ghigliottina”, una canzone per tempi complessi

“La ghigliottina” è una canzone d’attualità… e l’attualità, si sa, è sempre scivolosa. Per questo, nell’infilarmi in questo ginepraio, ho indossato un po’ i panni del cronista, un po’ quelli dell’autore, alternando frasi captate in giro a roba che mi è passata per la testa. La stesura definitiva è frutto di una sorta di crasi suggeritami da Riccardo Sinigallia, la fusione di due canzoni preesistenti che giravano intorno a temi comuni, ma senza un fuoco particolare… Il mashup invece ha tirato fuori una versione spiazzante, che per certi versi ricorda il flusso schizofrenico di immagini e suoni di uno scrolling sui social. Ci è piaciuta ed eccola qua“.

E lui invece, Brunori Sas, eccolo qua, con un regalo inaspettato per i fan, prima ancora del suo tour di marzo 2025. Una pezzo che si occupa di cose terrene – così lo racconta – una canzone d’attualità, a suo modo sociale o civile, certamente una canzone démodé – se non per lui – per i gusti di oggi. Punto? No, perché Dario Brunori è uno che gioca troppo bene con le parole. “Vorrei tornare a quando ero bambino per non dovermi rendere conto che oh, il mondo fa veramente schifo” è la fatica, quella della vita degli uomini comuni. Quella difficile da digerire quando pure gli argomenti di discussione sono sempre gli stessi: “la moda, la droga, il calcio, la figa”. La questione del politicamente corretto in relazione alla figura della donna, o la narrazione della vita in città da contrapporsi a quella, anelata, in campagna. Fluidità sessuale, famiglia tradizionale. La giustizia sociale che diventa spesso una farsa, quando le opinioni si trasformano in condanne. La superficialità che ha la meglio sulla riflessione. Nell’intreccio della narrazione si torna sempre al baricentro dell’amore, di cui molto si parla e si canta.  “L’amore, l’amore, l’amore/E sempre d’amore si tratta/Ma poi l’amore cos’è?/…/E sempre d’amore si canta/Ma poi l’amore dov’è?”. Esattamente. In mezzo a tutto questo scrolling, dov’è?

(Da.Ma)