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Borgo Croce, il valore di una storia semplice

Borgo Croce, il valore di una storia semplice

E chi l’ha detto che visitare un piccolo borgo, magari di quelli che si incrociano ai piedi dell’Aspromonte, voglia dire aggirarsi per vicoli calpestati dai millenni, e sentirsi automaticamente proiettati nelle sfumature di un effetto seppia che sa di tanti tanti anni fa?  Chi l’ha detto, molto probabilmente, non è mai stato in Calabria, o meglio, a Borgo Croce. Siamo nell’entroterra reggino, il borgo è una frazione di Fiumara di Muro, giù dall’Aspromonte, tanto che in pochi minuti si può raggiungere la costa. Restiamo in paese però, perché è qui che ci travolgeranno i colori del mare, dei boschi, del cielo, colori vivaci come vivace sa essere spesso la Calabria. Non si tratta di sfumature naturali ma artefatte, murales che dipingono un paese che voleva rinascere. A Croce è in atto lo spopolamento, rimangono quarantacinque abitanti, solo d’estate diventano circa duecento, e sono per lo più vacanzieri, chi fa rientro là dove ha vissuto. Rientrare è appunto tornare in un paesello che qualcuno ha già etichettato come “fantasma”, ci sono solo le case e le vie. È rimasta però la buona volontà, quella di chi, in qualche modo, vuole che il suo paese, un piccolo borgo, abbia nuova vita e nuovi colori.

La chiamano “riqualificazione” colorata e comincia con una storia semplice e spontanea: Maria Grazia Chirico è giovane, deve lasciare il suo borgo natìo per studiare e lavorare fuori sede, la casa però è un luogo che ti chiama sempre, così quando vi rimette piede decide, insieme ad altri giovani compaesani, di vincere il silenzio di quelle vie spopolate con il rumore dei colori, con tinte capaci di rendere il paesaggio locale interessante a nuovi visitatori. Come? Colorando i muri. Ci si adopera così a realizzare una serie di murales che fanno di case e scorci di paese dei veri e propri capolavori di arte di strada, che raccontano storie di animali, stilizzano fiori e “citano” la didascalia di saggezza popolare. L’iniziativa è coinvolgente, e molti si attivizzano, nasce l’Associazione culturale Borgo Croce. Ed è proprio mentre si è al lavoro che succede lo straordinario: Google Maps registra l’iscrizione di “Borgo” (che precede l’originario nome della frazione, “Croce”) e che Maria Grazia stava realizzando con grandi e colorate lettere. Et voilà, Borgo Croce è indicato e indicizzato da Google tra i borghi di Calabria, uno di quei luoghi che bisogna andare a vedere per credere alla bellezza, all’energia rigeneratrice del colore, della creatività e dell’amore per la propria terra.

info@meravigliedicalabria.it

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