Borghi e sviluppo, Corigliano-Rossano chiama Daniele Kihlgren

Trent’anni fa ha creduto nei borghi italiani quando sembravano destinati a svanire. Oggi Daniele Kihlgren, imprenditore italo-svedese e fondatore del progetto Sextantio, porta la sua esperienza a Corigliano-Rossano, in occasione di un evento nazionale dedicato all’albergo diffuso come motore di sviluppo culturale ed economico.
Sabato 26 aprile, alle 17.30, il Teatro Paolella nel centro storico di Rossano ospiterà l’incontro pubblico promosso dall’Amministrazione comunale. Insieme a Kihlgren, interverranno il giornalista Giuseppe Brindisi (Rete 4) e Lenin Montesanto, ideatore del progetto Marcatori Identitari Distintivi (MID), inserito nella strategia Calabria Straordinaria. Saranno presenti anche il sindaco Flavio Stasi e Salvatore Tavernise, presidente della Commissione consiliare Strategie e Integrazione.


Durante l’evento sarà presentato il progetto di albergo diffuso che coinvolge i due centri storici della città . L’obiettivo è ripensare l’identità urbana e generare sviluppo locale, prendendo spunto da modelli già testati con successo. A Santo Stefano di Sessanio, in Abruzzo, dove Sextantio è stato avviato alla fine degli anni Novanta, il risultato è stato la nascita di ventitré attività simil-alberghiere, oltre a ristoranti e botteghe artigiane. Oggi il numero delle partite IVA – circa 55 – è quasi pari a quello dei residenti, che sono una settantina.
«I nostri centri storici – dichiara il Flavio Stasi – non vanno solo rilanciati, come si sente da decenni, ma vanno ripensati. Servono nuovi servizi e nuove modalità di accesso a questi servizi, con percorsi pedonali e mobilità sostenibile. In questo quadro si incastra perfettamente l’idea di albergo diffuso, per realizzare ricettività laddove è insufficiente, ma anche – conclude Stasi – per creare obbligatoriamente qualità ».
Per Kihlgren, l’approccio ha un valore non solo locale, ma nazionale. «L’esperienza di S. Stefano di Sessanio dimostra che la tutela del patrimonio storico può diventare strumento misurabile per lo sviluppo economico, promuovendo un turismo di qualità e sostenibile. I borghi, con la loro autenticità e il profondo legame con il territorio, rappresentano un patrimonio unico che l’Italia può offrire al mondo. Con migliaia di borghi abbandonati o semi-abbandonati in tutto il Paese, questo modello potrebbe essere adottato su scala nazionale, contribuendo a contrastare il fenomeno dell’overtourism e a preservare le identità locali: un’opportunità per riscoprire e valorizzare un’Italia autentica, lontana dalle mete turistiche tradizionali, ma ricca di storia, cultura e bellezza».
(Da.Ma.) info@meravigliedicalabria.it