Biennale dello Stretto, Architettura e città future

‘Linee e ponti di luce’ è l’evento artistico che ieri ha unito virtualmente le sponde di Calabria e Sicilia. Una proiezione temporanea di raggi rettilinei luminosi – che riflette il rapporto tra unione e separazione collegando Villa San Giovanni e Messina – ha rappresentato il senso della Biennale dello Stretto, al suo secondo appuntamento della sessione inaugurale.
La Biennale è un evento sviluppato da un progetto culturale ideato dall’architetto Alfonso Femia (Mediterranei Invisibili) che torna ad indagare in modo critico e propositivo il tema del territorio e del Mediterraneo attraverso talk, dibattiti e mostre e che avrà luogo tra la Calabria e la Sicilia. Quest’anno si focalizzerà sul tema delle Tre Linee d’acqua insieme a quello delle Città del futuro, in relazione reciproca tra loro. Durante le giornate di inaugurazione si alterneranno rappresentanti istituzionali della Regione Sicilia e Calabria, una comunità intellettuale plurale internazionale, 19 curatori e gli stessi direttori Alfonso Femia, Francesca Moraci e Mariangela Cama.
La giornata di ieri, prima della proiezione di luci sullo Stretto, ha ospitato presso il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria un talk sul tema della Legalità come leva competitiva, affrontato tra gli altri da Maria Grazia Nicolò, commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, Clara Vaccaro, prefetta di Reggio Calabria, Cosima Di Stani, prefetta di Messina, Luigi Ferrucci, presidente FAI Federazione Antiracket e Antiusura Italiane.




Attraverso la Biennale, dialogare di architettura crea le condizioni per coltivare e condividere le differenze, le unicità che appartengono all’area del Mediterraneo. Le città sono il riflesso di una società sempre più eterogenea. In questo scenario, l’architettura – anche perché è nelle sue prerogative – ha un compito fondamentale nella creazione di scenari nuovi per le comunità, con luoghi e occasioni di aggregazione.
Il programma dell’edizione 2024 include una serie di appuntamenti previsti fino al 22 settembre; poi il 18 e 19 ottobre e, infine, il 13 e 14 dicembre, e si terranno tra il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, l’Università di Messina e il Forte Batteria Siacci di Campo Calabro. Questi incontri coinvolgeranno figure di spicco dell’architettura e delle discipline umanistiche per discutere non solo di architettura e città future, ma anche delle mediazioni necessarie tra desiderio e realtà, visione e proiezione.
Un progetto culturale promosso e sostenuto da 500x100sb, OAPPC Reggio Calabria, OAPPC Messina; condiviso e sostenuto da ANCE Reggio Calabria, Università Mediterranea di Reggio Calabria, Università degli Studi di Messina, Città Metropolitana di Reggio Calabria, Città Metropolitana di Messina, Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, Comune di Campo Calabro, Comune di Villa San Giovanni, Gal Terre Locridee, Gal Area Grecanica, Gal Batir; in collaborazione con Ente Parco Aspromonte, Fondazione Horcynus Orca, ANCE Messina, ADI nazionale e delegazioni Calabria e Sicilia, INBAR, Associazione Nike.