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Agriturismo Costantino: dove tutto si trasforma

Agriturismo Costantino: dove tutto si trasforma

di Rachele Grandinetti

«Non sembra di essere in Calabria»: a volte lo penso davanti a certi posti. Lo penseresti anche tu se conoscessi Agriturismo Costantino. Ci troviamo a Maida (provincia di Catanzaro), nel comprensorio lametino, in quella zona che un tempo veniva definita “feudo di Maida”. In un mondo ad alta velocità c’è chi si dedica all’agricoltura, alla terra e riporta in vita le antiche tradizioni rurali. Sembrerebbe una foto effetto seppia, col rastrello appoggiato al muro e gli stivali sporchi all’ingresso di casa, invece stiamo parlando di impianti fotovoltaici e caldaie a biomassa perché qui vige una sola regola: “tutto si trasforma”, parola di Mariangela Costantino, wonder woman dell’agronomia in salsa calabra. Siamo nell’istmo di Catanzaro, è il punto più stretto d’Italia (lo sapevi?) ma questa terra stretta non le è mai stata: Mariangela ha guardato lontano ma sempre dal suo faro. E ha iniziato a sognare in grande.

C’era una volta un villaggio rurale

Negli anni Cinquanta erano nonno Ciccio e nonna Angela a coltivare i campi e dove oggi sorge l’agriturismo allora c’era un villaggio rurale dove vivevano tante famiglie, tutte autosufficienti perché il sostentamento proveniva da ciò che si coltivava: dal vino all’olio, dalla farina alla carne. Nel villaggio, poi, c’era un casale dell’800 acquistato dal bisnonno di Mariangela e tramandato di generazione in generazione. Un piccolo mondo fuori dal mondo, insomma. Tra gli anni Cinquanta e i Settanta, però, il villaggio si spopola per un flusso migratorio verso Svizzera e America e i campi vengono abbandonati quasi del tutto. Quasi, perché la politica agricola del tempo spingeva verso la produzione dell’olio perciò vennero piantati ulivi ovunque. Lo fece anche Don Franco, il papà di Mariangela fresco di laurea in Agraria a Firenze che si dedicò all’olivicoltura e attivò il centro aziendale. Tutto scorre liscio come l’olio, è il caso di dirlo, fin quando nell’antico villaggio di Maida torna Mariangela: un terremoto di idee e novità! Ecco, se fino ad ora avevamo pensato a questo angolo di terra come ad un paesino delle fiabe dove tutto procedeva lentamente nella semplicità della vita contadina, adesso immaginiamo che qualcuno abbia improvvisamente acceso un interruttore e ci abbia catapultati dal passato al futuro. Mariangela aveva seguito le orme paterne studiando Agraria e compreso l’importanza di diversificare l’attività: la monocultura, presto, si sarebbe rivelata fallimentare.

aperitivo prodotti costantino - Meraviglie di Calabria - 8

È il 2006 l’anno che segna un nuovo inizio: «Feci degli investimenti per rinnovare la produzione olivicola puntando sull’altissima qualità, l’imbottigliamento e le certificazioni bio. In realtà, in breve tempo tutta l’azienda è stata convertita in biologico e oggi i prodotti sono destinati alla vendita e alle food experience dell’agriturismo», racconta Mariangela. Sommelier del vino e assaggiatrice di olio, tra le altre cose, è un fiume in piena quando riavvolge il nastro sull’azienda di famiglia.

Un progetto sociale

Quindi come ha fatto un villaggio semi abbandonato a diventare Agriturismo Costantino? «Ho avviato l’attività di ospitalità e ristorazione ristrutturando l’antico casale. Nelle cucine utilizziamo solo i nostri prodotti agricoli: con la farina macinata a pietra (bio,ça va sans dire) facciamo il pane, la pasta fresca, i dolci per la prima colazione. Abbiamo anche orto e frutteto per portare sulla tavola frutta e verdura fresche o trasformarle in succhi, marmellate, composte, confetture». Poi c’è la fattoria didattica che accoglie scuole e famiglie per fare educazione all’ambiente e all’alimentazione con corsi di degustazione di olio, laboratori nell’orto, laboratori di trasformazione dei prodotti, “escursioni” al mercato per approvvigionarsi di materie prime da cucinare con lo chef: «Educhiamo al cibo buono, pulito e giusto, insomma», spiega Mariangela. Potrebbe finire qui e già sarebbe un posto meraviglioso. Invece c’è dell’altro ed ha un risvolto sociale emozionante: «Nella fattoria sociale – dice ancora – facciamo inclusione lavorativa e tirocini formativi per persone svantaggiate, quindi accogliamo gli immigrati e le persone che stanno scontando pene alternative. Poi c’è l’agrinido dove bimbi da uno a sei anni fanno outdoor education secondo il Metodo Montessori con educatrici professionali. I bimbi svolgono le attività seguendo le stagioni, stando a contatto con gli animali, mettendo i piedi nell’orto e in più mangiano nel nostro ristorante dove i pasti sono 100% stagionali e biologici».

L’economia circolare

Un sogno ad occhi aperti? Il bello deve ancora venire. Perché adesso prendi tutto quello che abbiamo detto fino ad ora e pensalo in un ambiente eco-friendly che non butta via niente. Mai. «Nel 2010 siamo diventati completamente autosufficienti per quanto riguarda l’energia elettrica e termica grazie ai pannelli fotovoltaici e solari e alla trasformazione dei sottoprodotti della lavorazione dell’olio e della potatura. C’è anche il recupero dell’acqua dai tetti in vasche per l’irrigazione oltre ad una serie di strategie per immobilizzare la CO2: con l’infoltimento dei boschi, ad esempio. In più applichiamo il principio dell’economia circolare già dal 2010: vuol dire che avendo processi diversi il rifiuto e lo scarto diventano fattore produttivo dell’altro». Ecco un esempio di come avviene questa magia: il grano coltivato si porta al mulino per produrre la farina, la farina si consuma nella ristorazione e lo scarto, che sarebbe il cruschello, viene dato alle galline: le galline danno le uova, le uova insieme alle deiezioni fanno il compost, il compost concima il terreno dell’orto, l’orto dà le verdure, le foglie delle verdure – che sono scarti – ritornano al compost. Tutto ritorna nel sistema ma in una forma ogni volta diversa. Se pensiamo ad allevamenti intensivi e scarichi illeciti, Agriturismo Costantino sembra un piccolo angolo di paradiso ecosostenibile. C’è davvero una Calabria straordinaria e si trova nel punto più stretto d’Italia. Eppure qui le idee si sono fatte spazio. Succede quando lo sguardo è lungo e le menti sono aperte. Succede quando non si butta mai via niente, nemmeno i sogni. Perché pure quelli, prima o poi o in forma diversa, tornano sempre e si realizzano.

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