Ad Isola il dolce da record, realizzata una Pitta cu d’ogghju da oltre 3 quintali
Realizzare una Pitta di oltre tre quintali. Un primato centrato nel corso dell’evento “Pitta cu d’ogghju – un record di bontà” che si è svolto ad Isola Capo Rizzuto.
Un’iniziativa portata avanti dalla Pro loco con il patrocinio del Comune di Isola Capo Rizzuto che ha consentito di realizzare il dolce record nella centralissima Piazza del Popolo.
Il primato, in particolare si è raggiunto realizzando un totale di 320 pitte da 20 cm composte ognuna da 7 roselline, piccoli a porzioni a forma di rosa come gesto simbolico di dono alla Madonna.
Tutte queste pitte hanno composto un gigantesco dolce rotondo di 3,27 metri di diametro, 10,14 metri di circonferenza con un’area di 8,3 metri. Un dolce record appunto del peso di oltre tre quintali.
Tantissimi i cittadini accorsi in piazza sin dal prime ore del pomeriggio per assistere alla realizzazione e prenotare la loro rosellina, la piazza che si poi ulteriormente riempiente nelle ore successive attratti anche dal concerto di Dolcenera che ha coinvolto circa tre mila persone.
Le reazioni
«Rivendichiamo con orgoglio di essere la città della Pitta cu d’Ogghju, un dolce simbolo della Magna Grecia e della storia della fascia ionica, un dolce che rappresenta Isola da almeno 1200 anni, legato alla tradizione della Madonna Greca”. È quanto afferma Franco Viola, segretario della Proloco di Isola Capo Rizzuto – durante l’evento che ha visto la realizzazione di una Pitta record che mira a riconoscimenti ufficiali: «Come UNPLI siamo in gara per ottenere la sagra di qualità, abbiamo avviato l’iter burocratico che, tramite il Senato le Proloco d’Italia ci porterà ad ottenere questo riconoscimento».
Soddisfatto anche il sindaco Maria Grazia Vittimberga: «Questo è il dolce della nostra festa patronale, della nostra Madonna Greca. È stata una bellissima iniziativa quella della Proloco per creare la pitta più grande, seguendo l’antica ricetta che ci viene tramandata dalle nonne e ringrazio personalmente tutte le donne che in questo periodo hanno lavorato per raggiungere questo obiettivo».
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