A Decollatura il monito del presepe fatto di macerie
Il messaggio di un Natale offuscato e ridotto ormai ad un esagerato consumismo non passa dalla parrocchia dell’assunta nella frazione Casenove di Decollatura. Qui, infatti, la nascita di Gesù assume un senso più umano che mai in questo Natale 2024, in un presepe fatto, soprattutto di macerie. Come quelle che quotidianamente, da troppo tempo ormai, affliggono e soffocano migliaia di uomini, donne e bambini in Ucraina e Medio Oriente, ma anche in Africa e ovunque insistano conflitti.
Don Francesco Santo, parroco anche della parrocchia dell’Addolorata nella frazione Cerrisi, ha voluto le macerie nel suo presepe poiché dice: “Dalle macerie che rappresentano guerra, male, cattiveria umana, può rinascere, però, la vita e una speranza di salvezza, come quella che ci dona il Salvatore con la sua nascita”. E infatti, in questo particolarissimo presepe, anche Gesù nasce sotto le macerie e non c’è muschio a simboleggiare la vita, ma pezzi di umanità distrutta rappresentati da pupazzi, scarpe o giocattoli di bimbi che forse non ritroveranno più.
“La frase scelta – spiega ancora il sacerdote – è Gloria a Dio dell’alto dei cieli e Pace in terra agli uomini… Appunto; pace. Proprio ciò che manca al mondo di oggi. E così, da qui, da questo piccolo borgo della Calabria, vogliamo lanciare un messaggio chiaro e forte sulla bellezza della vita che è troppo grande per essere distrutta, ma rinasce sempre”.
“Ringrazio i miei parrocchiani – conclude don Santo –, in particolare Corrado Musolino, Giovanni Petrone, con la partecipazione della signora Maria Greco, per il loro impegno e la loro dedizione nel trovare il tempo da dedicare alla realizzazione di segni importanti per la comunità come vuole essere questo nostro presepe”.