A Bagaladi una domenica dedicata a scaddateddhi: tra tradizioni grecaniche e gusto

In una sempre accogliente “Porta del Parco”, la domenica dedicata a “scaddateddhi”, il dolce tipico dell’areale di Bagaladi e San Lorenzo, ci ha fatto conoscere storie e aneddoti locali, ma è stata anche un’opportunità per un approfondimento sulle usanze del luogo, legate ai matrimoni, al venerdì di Pasqua, alla transumanza. Un’occasione per sensibilizzare e valorizzare la filiera dei grani.

Una filiera, quella di “Slow Grains Italia”, che riunisce produttori di grano, mugnai, fornai e artigiani della trasformazione, e che vede coinvolti anche Bruno, Franco e Roberto. Un gruppo che sui grani tradizionali, sul pane e su altre preparazioni da forno ha scommesso garantendo la propria permanenza al Sud. In un post nel profilo facebook, Maria Cricitti di Slow food Reggio Calabria-Area Grecanica ha raccontato l’esperienza che si è svolta domenica 10 a Bagaladi. Un’iniziativa organizzata e promossa dalla “Comunità Slow Food dei grani tramandati in Aspromonte e dei cibi della memoria storica”.



Nel racconto di Bruno, il più giovane del gruppo, appena 27 anni emerge la sua esperienza alla cooperativa Fra. Do. Ro. che assieme all’ “Antico forno 1930” ha collaborato all’iniziativa: «Dopo la scuola alberghiera e un po’ di esperienze presso pizzerie e ristoranti del luogo, ero molto scoraggiato e la tentazione di emigrare era forte. Ma sono stato fortunato, ho incontrato la cooperativa, il progetto mi ha convinto, ed eccomi qua insieme a loro. Faccio quello che mi piace e l’odore della farina e del pane appena sfornato mi fa stare bene, mi rende felice. Qui, nel posto dove sono nato e cresciuto»



Ad arricchire la giornata, l’intervento culturale di Giuseppe Battaglia, guida ufficiale del Parco, promotore della “Comunità SF per la valorizzazione dei grani tramandati in Aspromonte e dei cibi della memoria storica” che da oltre 15 anni divulga saperi e racconti dell’entroterra grecanico; che ha rappresentato più volte la Comunità anche fuori dai confini regionali.

Dopo la preparazione di “scaddateddhi” e la visita al Museo dell’olio – Frantoio Jacopino, un ricco buffet ha ulteriormente riscaldato l’atmosfera conviviale. Oltre salumi e formaggi locali, la frittata di asparagi selvatici, “erbi i marina”, “livuzza” in salamoia, i sott’oli accompagnati da “guasteddha”, friselle e pane di “jurmanu”. Ancora mandarini tardivi e una squisita crostata di mele.
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