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Amendolea, il borgo medievale sulle tracce dei Greci e dei Normanni [FOTO]

Amendolea, il borgo medievale sulle tracce dei Greci e dei Normanni [FOTO]

Sulla dorsale ionica della Calabria, a 300 metri sul livello del mare, sorge Amendolea, un borgo medievale incastonato tra i verdi pendii della provincia di Reggio Calabria. Circondato da uliveti e vigneti, questo gioiello calabrese custodisce gelosamente tracce di storia millenaria, intrecciando echi greci e normanni in un affascinante mosaico culturale. Amendolea sorge su uno sperone roccioso che guarda proprio la fiumara omonima, nel punto in cui questa riceve la fiumara di Condofuri, formando la penisola della Rocca del Lupo.

Le origini di Amendola affondano le radici nel mondo greco antico. Il toponimo, derivato da “amygdala“, richiama la forma di una mandorla, probabilmente ispirata al profilo del colle su cui sorge il borgo. Tracce di questa antica presenza si ritrovano nel dialetto locale, ricco di termini greci, e nei toponimi dei dintorni. Ma è con l’arrivo dei Normanni che Amendolea assume il suo attuale assetto. Nel XI secolo, viene eretto il maestoso Castello Normanno, svettando come un gigante di pietra sulla vallata sottostante. La sua storia si intreccia con le vicende del borgo medievale di Amendolea di cui rappresenta il simbolo indiscusso e l’anima più antica.

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Le origini del castello risalgono all’XI secolo, periodo in cui i Normanni, guidati da Roberto il Guiscardo, conquistarono la Calabria. La sua costruzione ebbe un ruolo strategico fondamentale, divenendo un baluardo difensivo contro le incursioni saracene e un punto di controllo nevralgico per le vie di comunicazione tra la costa e l’entroterra. Nel corso dei secoli, il castello ha subito diverse modifiche ed ampliamenti, assumendo l’aspetto attuale nel XV secolo. La sua struttura originaria era a pianta quadrata, con quattro torri angolari. Nel corso del tempo, vennero aggiunte nuove mura di cinta, un mastio centrale e un corpo di fabbrica adibito a residenza nobiliare. Oggi, il Castello Normanno di Amendolea si presenta come un complesso fortificato di grande fascino. Il cuore è il mastio centrale, un torrione cilindrico alto circa 30 metri, che ospitava in origine i locali abitativi e gli ambienti di servizio. All’interno del mastio si trova una cisterna per la raccolta dell’acqua piovana, un elemento essenziale per la sopravvivenza in caso di assedio. Il corpo di fabbrica adibito a residenza nobiliare, aggiunto nel XV secolo, presenta un’architettura più elaborata, con elementi gotici e rinascimentali. All’interno, si possono ammirare i resti di affreschi e decorazioni che testimoniano lo splendore di un tempo passato.

Oltre al castello, Amendola incanta con il suo borgo medievale, un dedalo di vicoli stretti e tortuosi, fiancheggiati da case in pietra che raccontano storie di un tempo lontano. Passeggiando tra le sue vie, ci si immerge in un’atmosfera autentica, dove il tempo sembra rallentare. Qui, ruderi e chiese raccontano storie lontane. È percorrendo una salita scoscesa che si snoda dalla frazione, si giunge ad un piazzale panoramico. Da qui, lo sguardo si posa sui resti dell’abside della Chiesa di Santa Caterina, che si affacciano su un cimitero privo di croci. Proseguendo, si incontra la Chiesa di San Sebastiano, il cui campanile cuspidato rappresenta un tipico esempio di architettura tardo barocca, diffusa in queste zone.

A circa cento metri, sulla via poderale che conduce a Bova, una stradina sterrata sulla sinistra conduce alla Chiesa di San Nicola. All’interno, nella Prothesis e nel Diaconon, campeggiano le figure di due santi, dipinti in stile bizantino durante l’epoca di Giotto. Le origini del “castrum”, il nucleo fortificato del borgo, rimangono avvolte nel mistero, ma si ipotizza una sua edificazione in epoca bizantina. All’estremità meridionale del borgo, ormai dominato dai resti delle abitazioni private, si erge poi la Chiesa dell’Annunziata, orientata ad est secondo la liturgia orientale. La sua presenza testimonia il profondo legame con le tradizioni bizantine che hanno caratterizzato questa zona per secoli.

Ma non solo storia e architettura: il borgo dell’Amendolea è anche un luogo dove le tradizioni prendono vita: il paesino, infatti, è famoso per la produzione di olio d’oliva, vino e miele, prodotti tipici che si possono acquistare nelle botteghe artigianali.
(FOTO: @impattozero)

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